Firmato il rinnovo del contratto per gli oltre 40 mila lavoratori del settore energia e petrolio. Si tratta dei dipendenti di imprese molto grandi tra cui il Gruppo Eni, Snam Rete Gas, Saipem, Esso, Lukoil, Saras ed altre.
Ci sono voluti quasi 9 mesi di trattative e uno sciopero nazionale di 8 ore, ma alla fine tra Confindustria-Energia e i sindacati di categoria Filctem-Cgil, Femca-Cisl, Uiltec-Uil è stata siglata l’ipotesi di accordo del rinnovo del contratto 2019-2021 che andrà sottoposta immediatamente all’approvazione delle assemblee dei lavoratori.
Per quanto riguarda il salario l’aumento complessivo (Tec), secondo i dettami dell’accordo interconfederale sulla contrattazione del 9 marzo 2018, sarà di 120 euro nel triennio. L’intesa prevede un aumento medio sui minimi (Tem) di 90 euro (categoria 4.3) diviso in 3 tranche così ripartite: 25 euro da ottobre 2019; 35 euro da ottobre 2020; 30 euro da luglio 2021.
Novità contenuta nel modello è l’introduzione dell’Edr (elemento distinto della retribuzione) di due tranche: 15 euro da gennaio 2020; 10 euro da gennaio 2021. L’accordo prevede che al termine della vigenza contrattuale ci si incontrerà per fare una verifica complessiva tra inflazione programmata e quella realizzata tenendo conto dell’andamento complessivo del settore. Sul fronte del welfare contrattuale previsti incrementi sulla previdenza complementare Fondenergia di 5 euro.
“Con questo contratto abbiamo voluto difendere il nostro modello contrattuale - commentano soddisfatti Marco Falcinelli, Nora Garofalo, Paolo Pirani, rispettivamente segretari generali di Filctem, Femca, Uiltec - tale da mettere a riparo e salvaguardare il reddito dei lavoratori. Finalmente - proseguono i sindacalisti - abbiamo rinnovato un contratto che favorisce i giovani lavoratori sul piano normativo e previdenziale”. Per far fronte ai cambiamenti economici, produttivi e tecnologici del settore è stato rafforzato il sistema delle relazioni industriali nei due livelli contrattuali e sono stati ampliati i compiti dell’osservatorio nazionale in merito soprattutto a formazione e partecipazione.
Sul tema Hse (salute, sicurezza e ambiente) da segnalare l’istituzione, in via sperimentale, del delegato (Rlsa) di sito per le aree industriali complesse con il compito, tra gli altri, della verifica dell’applicazione delle nuove normative e di comunicazione e dialogo con il territorio. In tal senso la volontà di salvaguardare i diritti previsti dalla legislazione vigente e la promozione e il rispetto delle condizioni di salute di sicurezza anche nelle aziende in regime di appalto e subappalto. Rilevante la decisione di realizzare un fondo dedicato alla solidarietà bilaterale per promuovere lo sviluppo dell’occupazione, gestire l’invecchiamento attivo dei lavoratori, il ricambio occupazionale e promuovere politiche di innovazione.
“Una bella notizia il rinnovo del contratto molto innovativo per i lavoratori dell’energia e del petrolio - commenta su twitter la segretaria generale della Cisl Annamaria Furlan -. Si garantiscono le retribuzioni, si introducono nuove tutele, valorizzando il ruolo centrale del lavoro in questo settore produttivo, importante per il Paese”.